Risultati Concorso Nazionale Impiattiamo la vita: il corpo delle donne
Sezione Il corpo variabile
- Vincitore Nuda di Alessandro Fort. Motivazione Il racconto ha risolto in maniera brillante il tema del concorso. Nell’attuale società liquida, dove la vita è un calembour di trasformazioni, situazioni e adattamenti, la protagonista del racconto utilizza il proprio corpo come strumento di lavoro flessibile e vario, dall’esibizione come pole dancer in un locale al corpo/vassoio in un ristorante, fino alla performance come donna pesce in un acquario, il tutto in una notte di metropolitana ordinaria follia. La scrittura, rapida e sicura, sorregge la breve storia con competenza linguistica. L’incipit cattura subito il lettore e lo proietta nel mondo extraquotidiano ma credibile della protagonista, la chiusura ne riporta bruscamente la dimensione alla quotidiana ripetitività della vita. In questo racconto, che gioca sul sottile confine tra straordinario e ordinario, Alessandro Fort ha saputo trovare la chiave giusta per rende fluida la dinamica della narrazione del concitato percorso di trasformazioni della protagonista, e pertanto la giuria ritiene di premiare “Nuda” con il primo premio del concorso.
- 2° classificato Una donna negata di Maria Concetta Preta. Motivazione: La sfida di ricostruire un ambiente storico, di delineare dei personaggi femminili solidi, di riuscire a dare loro credibilità e profondità psicologica in soli 3600 caratteri è stata sicuramente vinta da Maria Concetta Preta. La femminilità, negata alla protagonista dalla scelta di essere una fuorilegge, di essere una brigantessa, si riappropria prepotentemente dell’animo della donna e si riafferma nella sua immaginazione. Altre donne, malafemmine, prostitute, sono lo specchio inverso nel quale la brigantessa può intravedere il desiderio ed una vita diversa. Il racconto è scritto in maniera impeccabile e la dinamica della narrazione, anche nella brevità, riesce ad essere ampia e profonda alla stesso tempo. Una lieve sfumatura di epicità riesce a donare al racconto un’attitudine classica, non inficiandone nel contempo la modernità. Per questo la giuria premia il racconto “Una donna negata” con il secondo premio.
- 3° classificato Noleggio per amore di Sandro Ferrieri Motivazione: La trasformazione del corpo è anche quella determinata, dolorosamente, dalla malattia e dalla vecchiaia. Il rapporto tra madre anziana e figlia, mediato ed alleviato dai ricordi, con il corollario dei sensi di colpa dell’una e delle speranze dell’altra, è una storia d’amore profonda. Così, nel racconto di Ferrieri, il noleggio, al posto dell’acquisto, della carrozzella diventa il simbolo del non volersi arrendere al tempo, all’evidenza. La storia appartiene a molti di noi e ci trasmette l’invito a non lasciarci andare, mai, anche quando le difficoltà sembrano senza via d’uscita. Il racconto è misurato, ben scritto e commovente, non scadendo, questo era il rischio, nel patetico. La giuria assegna al racconto “Noleggio per amore” il terzo premio.
- Premio speciale “Centro donna” L’investitura di Raffaella Ricci. Motivazione: Il premio “Centro donna” era destinato al racconto nel quale la figura femminile venisse fuori in tutte le capacità assertive, propositive e realizzative delle donne protagoniste della società. Il racconto di Raffaella Ricci, raccontando la storia di una donna in procinto di assumere un importante incarico e facendoci percepire, attraverso l’io narrante della protagonista, le difficoltà del percorso e le preoccupazioni future, è perfettamente centrato sulla tematica richiesta dal premio “Centro donna”. Essere donna e manager è possibile, essere donna al vertice in un mondo di maschi è possibile, e, al momento giusto, anche essere madre sarà possibile. La chiusura del racconto, “Sì, è ancora tutto possibile. Sono pronta!” è quasi uno slogan per le donne moderne. La scrittura, tutta in prima persona, è ben costruita, scorrevole, precisa. Per questi motivi la giuria assegna al racconto “L’investitura” il premio speciale “Centro donna”.
* Racconto segnalato Leggero come una farfalla, aguzzo come un istrice di Serena Barsottelli Motivazione La giuria segnala questo racconto in quanto affronta, senza indulgere a considerazioni scontate, il tema dell’accettazione del proprio corpo da parte di una giovane donna che sembra non trovare una via d’uscita al cortocircuito causato dall’equivalenza magrezza uguale bellezza. Una tematica che nella società attuale, invischiata negli stereotipi femminili della comunicazione di massa, è centrale, soprattutto per le adolescenti, anche se spesso misconosciuta o trascurata. Dalla scrittura, evocativa e dolorosamente appassionata, traspaiono un’empatia ed una profonda comprensione del problema da parte dell’autrice.
- Racconto segnalato Lola di Claudia Corrò Motivazione Nella sua estrema brevità il racconto riesce a creare un piccolo universo narrativo, pur lasciando al lettore, nel suo lavoro di cooperazione interpretativa, il compito di creare premesse e sviluppi. La narrazione, che tratta la privazione di un senso e la conseguente ricerca di un nuovo senso della vita, riempie in maniera poetica lo spazio vuoto del prima e del dopo. Nel buio claustrofobico che pervade il racconto, lo squarcio di possibile luce arriva da un nuovo rapporto della protagonista con l’amata/detestata gatta Lola, che l’autrice, con una felice intuizione creativa, accosta a Nut, la dea egizia del cielo e della nascita/resurrezione, riuscendo, con pochissime parole, a schiudere nuovi significati.
Sezione Crazy bodies
- Vincitore Quando all’uomo crebbe la coda di Silvia Albrizio Motivazione In un mondo futuro, improbabile ma possibile, agli esseri umani spunta la coda. Da questo spunto Silvia Albrizio costruisce un piccolo racconto che è una meraviglia. Con ironia ci parla di una società futura nella quale le disfunzioni della società attuale, che probabilmente non interpretiamo come tali in quanto immersi nel flusso della vita, vengono amplificate ed esplicitate. Quando l’umorismo è veramente umorismo riesce ad esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti e folli della realtà. Il racconto “Quando all’uomo crebbe la coda” è un racconto autenticamente umoristico, nella migliore accezione del termine, e la giuria gli attribuisce il primo premio.
- 2° classificato Il camerino delle riflessioni di Silvia Leoncini Motivazione Che gli specchi riflettano, è cosa risaputa. Ma che riflettano nel senso di pensare è una straordinaria invenzione di Silvia Leoncini, che con “Il camerino delle riflessioni” ci regala un mondo, chiuso all’interno di una camerino di prova, nel quale sono gli specchi a commentare la vanità umana. Stravagante, leggero ma di una leggerezza profonda, divertente, veloce, il racconto viene premiato dalla giuria con il secondo premio.
- 3° classificato Le nostre cose di Claudia Manselli Motivazione Affrontare assorbenti e pannoloni in maniera ironica non era sicuramente facile. Claudia Manselli, con il racconto “Le nostre cose”, c’è riuscita in maniera impeccabile. Il racconto è pennellato con tratto veloce, ma la tavolozza è piena di colori e di sfumature, e il taglio è umoristico con garbo. La menopausa, momento critico della vita di ogni donna, viene sdrammatizzata, anzi, quasi sbeffeggiata, alla cassa del supermercato. Il racconto è un piccolo, godibilissimo gioiello. Per questo la giuria gli assegna il terzo premio.
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